- Home
- Edizione 2012
- 14 Maggio
- 15 Maggio
- 16 Maggio
- 17 Maggio
- 18 Maggio
- 19 Maggio
- 20 Maggio
- Edizioni precedenti
- Contatti
GIOVANNI EL LOCO DE DIOS: STORIA D’AMORE E DI FOLLIA
CDD Il Melograno San Colombano al Lambro
In occasione dell’anno giubilare in onore di San Giovanni di Dio, fondatore dell’Ordine dei Fatebenefratelli, abbiamo ricevuto la proposta di allestire il nostro spettacolo annuale in funzione di questo argomento; per tale motivo lo spettacolo ha seguito un’impostazione diversa dal solito, dato che l’argomento era già fissato in partenza. In un primo momento temevamo di non potere lasciare molto spazio all’immaginazione, abituati come siamo a inventarci le nostre storie di sana pianta e spaziando tra i più diversi spunti, che derivino da libri, favole, mitologia, film, etc.
Però, iniziando a leggere la vita di San Giovanni di Dio, ci siamo resi conto che era avventurosa quanto basta per fornire parecchio materiale per il soggetto del nostro spettacolo. Il lavoro del laboratorio di narrazione è proceduto parallelamente a quello del laboratorio di teatro e si sono influenzati in modo reciproco, il primo approfondendo riflessioni rispetto alla solitudine, alla povertà, all’amore, il secondo mettendo a punto scene e movimenti.
Complementare al lavoro di teatro la ricerca condotta dal laboratorio di musica, di musiche d’epoca e di suoni dal vivo riprodotti dai nostri utenti, per una colonna sonora che accompagnasse e mettesse in rilievo ogni movimento .
Lo spettacolo inizia con una scena ambientata in una città (Granada per la storia, ma come archetipo della Città in senso generale), con situazioni che fungono anch’esse da modello: i turisti, lo shopping, gli artisti di strada, i suoni, i rumori, la ricchezza e la povertà. Nell’incontro tra un mimo e San Giovanni di Dio avviene il passaggio nell’epoca del Santo, il XVI secolo, e vengono messe in scena situazioni della sua vita dopo la conversione: una scena piuttosto forte della follia, stemperata dall’animazione del mercato dell’epoca, la questua seguita all’incendio in cui Giovanni rischiò la vita per salvare i suoi fratelli. Fino alla consacrazione finale, che fa intravedere la morte terrena come passaggio per la vita futura: Giovanni e la sua opera infatti sono conosciuti in tutto il mondo, gli ospedali nati grazie alla sua concezione, Fatebenefratelli, fate del bene agli altri per fare del bene a voi stessi, si occupano ovunque di malati nel fisico e nella mente. A coronamento della realizzazione dello spettacolo, infine, il grosso lavoro delle nostre costumiste, la realizzazione degli oggetti di scena dei laboratori di Creatività, le scenografie, sempre nello spirito di una cooperazione e una raccolta di forze in vista del risultato finale.
CDD Il Melograno San Colombano al Lambro
In occasione dell’anno giubilare in onore di San Giovanni di Dio, fondatore dell’Ordine dei Fatebenefratelli, abbiamo ricevuto la proposta di allestire il nostro spettacolo annuale in funzione di questo argomento; per tale motivo lo spettacolo ha seguito un’impostazione diversa dal solito, dato che l’argomento era già fissato in partenza. In un primo momento temevamo di non potere lasciare molto spazio all’immaginazione, abituati come siamo a inventarci le nostre storie di sana pianta e spaziando tra i più diversi spunti, che derivino da libri, favole, mitologia, film, etc.
Però, iniziando a leggere la vita di San Giovanni di Dio, ci siamo resi conto che era avventurosa quanto basta per fornire parecchio materiale per il soggetto del nostro spettacolo. Il lavoro del laboratorio di narrazione è proceduto parallelamente a quello del laboratorio di teatro e si sono influenzati in modo reciproco, il primo approfondendo riflessioni rispetto alla solitudine, alla povertà, all’amore, il secondo mettendo a punto scene e movimenti.
Complementare al lavoro di teatro la ricerca condotta dal laboratorio di musica, di musiche d’epoca e di suoni dal vivo riprodotti dai nostri utenti, per una colonna sonora che accompagnasse e mettesse in rilievo ogni movimento .
Lo spettacolo inizia con una scena ambientata in una città (Granada per la storia, ma come archetipo della Città in senso generale), con situazioni che fungono anch’esse da modello: i turisti, lo shopping, gli artisti di strada, i suoni, i rumori, la ricchezza e la povertà. Nell’incontro tra un mimo e San Giovanni di Dio avviene il passaggio nell’epoca del Santo, il XVI secolo, e vengono messe in scena situazioni della sua vita dopo la conversione: una scena piuttosto forte della follia, stemperata dall’animazione del mercato dell’epoca, la questua seguita all’incendio in cui Giovanni rischiò la vita per salvare i suoi fratelli. Fino alla consacrazione finale, che fa intravedere la morte terrena come passaggio per la vita futura: Giovanni e la sua opera infatti sono conosciuti in tutto il mondo, gli ospedali nati grazie alla sua concezione, Fatebenefratelli, fate del bene agli altri per fare del bene a voi stessi, si occupano ovunque di malati nel fisico e nella mente. A coronamento della realizzazione dello spettacolo, infine, il grosso lavoro delle nostre costumiste, la realizzazione degli oggetti di scena dei laboratori di Creatività, le scenografie, sempre nello spirito di una cooperazione e una raccolta di forze in vista del risultato finale.