- Home
- Edizione 2012
- 14 Maggio
- 15 Maggio
- 16 Maggio
- 17 Maggio
- 18 Maggio
- 19 Maggio
- 20 Maggio
- Edizioni precedenti
- Contatti
LE CARTE RACCONTANO
Classe 5A Scuola Primaria Don Gnocchi
E’ notte, immaginate di dover trovare rifugio in mezzo alla foresta, vi guardate intorno e davanti a voi si erge un meraviglioso castello, decidete di entrare certi di trovare ospitalità; oppure immaginate di andare nel locale più suggestivo della città (assomiglia ad un castello), oltre il bosco, per bere una birra in compagnia. Entrate e vi trovate in un salone dove alcune persone siedono intorno ad un tavolo imbandito. Il cibo è ancora caldo e soprattutto invitante, un enorme camino scoppietta allegramente e il calduccio vi fa sentire quasi a casa vostra.
Vi sedete con educazione a tavola, in un posto libero, e iniziate ad osservare con curiosità i vostri compagni di serata, ai quali volete presentarvi, aspettando che poi loro si presentino a voi.
Cercate di parlare, ma vi rendete conto che nessun suono esce dalla vostra bocca, riprovate ancora, ma nulla… Con stupore vi accorgete che non siete solo voi ridotti al silenzio, nessuno degli altri ospiti può farlo. Tutti si guardano intorno perplessi poi il castellano, o il gestore del pub, prende un mazzo di carte e così, avvicinandole e scambiandole, gli ospiti riescono a raccontare le loro storie in modo diverso dal consueto; i commensali, essendo privi di parola, hanno trovato un linguaggio diverso per potersi narrare. In questo spettacolo ci siamo ispirati al libro di Italo Calvino “Il castello dei destini incrociati” e precisamente alle storie di Orlando e di Astolfo, i due paladini di Carlo Magno. Calvino utilizza i tarocchi come macchina narrativa combinatoria, noi abbiamo costruito carte, utilizzando invece la nostra fantasia. Per dar senso alle cose, da sempre, l’uomo ha inventato fiabe, miti, sistemi filosofici, narrazioni e giochi, riti e tradizioni. Nel gioco rituale delle carte tutto è regolato da simboli e archetipi che interagiscono: le carte,i giocatori, lo spazio, i segni- parola per narrare. Le immagini non stimolano solo la visione ma anche il proprio sapere, la memoria, il desiderio; usandole si può sperimentare un modo di comunicare, comprensibile a tutti anche per chi vive diversa-mente. Ogni carta può evocare in chi la guarda pensieri, suggestioni, emozioni, riflessioni sul mondo, sulla nostra vita e su noi stessi.
Classe 5A Scuola Primaria Don Gnocchi
E’ notte, immaginate di dover trovare rifugio in mezzo alla foresta, vi guardate intorno e davanti a voi si erge un meraviglioso castello, decidete di entrare certi di trovare ospitalità; oppure immaginate di andare nel locale più suggestivo della città (assomiglia ad un castello), oltre il bosco, per bere una birra in compagnia. Entrate e vi trovate in un salone dove alcune persone siedono intorno ad un tavolo imbandito. Il cibo è ancora caldo e soprattutto invitante, un enorme camino scoppietta allegramente e il calduccio vi fa sentire quasi a casa vostra.
Vi sedete con educazione a tavola, in un posto libero, e iniziate ad osservare con curiosità i vostri compagni di serata, ai quali volete presentarvi, aspettando che poi loro si presentino a voi.
Cercate di parlare, ma vi rendete conto che nessun suono esce dalla vostra bocca, riprovate ancora, ma nulla… Con stupore vi accorgete che non siete solo voi ridotti al silenzio, nessuno degli altri ospiti può farlo. Tutti si guardano intorno perplessi poi il castellano, o il gestore del pub, prende un mazzo di carte e così, avvicinandole e scambiandole, gli ospiti riescono a raccontare le loro storie in modo diverso dal consueto; i commensali, essendo privi di parola, hanno trovato un linguaggio diverso per potersi narrare. In questo spettacolo ci siamo ispirati al libro di Italo Calvino “Il castello dei destini incrociati” e precisamente alle storie di Orlando e di Astolfo, i due paladini di Carlo Magno. Calvino utilizza i tarocchi come macchina narrativa combinatoria, noi abbiamo costruito carte, utilizzando invece la nostra fantasia. Per dar senso alle cose, da sempre, l’uomo ha inventato fiabe, miti, sistemi filosofici, narrazioni e giochi, riti e tradizioni. Nel gioco rituale delle carte tutto è regolato da simboli e archetipi che interagiscono: le carte,i giocatori, lo spazio, i segni- parola per narrare. Le immagini non stimolano solo la visione ma anche il proprio sapere, la memoria, il desiderio; usandole si può sperimentare un modo di comunicare, comprensibile a tutti anche per chi vive diversa-mente. Ogni carta può evocare in chi la guarda pensieri, suggestioni, emozioni, riflessioni sul mondo, sulla nostra vita e su noi stessi.