- Home
- Edizione 2012
- 14 Maggio
- 15 Maggio
- 16 Maggio
- 17 Maggio
- 18 Maggio
- 19 Maggio
- 20 Maggio
- Edizioni precedenti
- Contatti
VITE INTESSUTE Storie di donne nell’Ottocento lodigiano
Classe 3A Liceo Statale Maffeo Vegio
«Non di rado pure la donna scaduta da ogni desiderio e da ogni speranza si rassoda nel coraggio della rassegnazione: impone a sé stessa di accettare sinceramente i propri doveri, e di trovare una sufficiente felicità nell’adempimento di questi. Cosiffatti sforzi e trionfi della volontà sull’istinto sostengono la donna nella vita, le costituiscono una tal quale felicità, ma assai diversa dalla felicità spontanea che dorava i sogni della giovinetta, e, diciamolo francamente, non è quella vera felicità che rasserena lo sguardo, affretta i battiti del cuore, colora le guancie e atteggia le labbra al sorriso. È un contento freddo e tranquillo, nato da una vittoriosa rassegnazione, e dalla soddisfazione della coscienza. E una bella cosa, ma non è la felicità» (Cristina Trivulzio di Belgiojoso, Della presente condizione delle donne e del loro avvenire, 1866).
Isabella Ambrosi, Lucia Polli, Annamaria Asti: tre donne dell’Ottocento lodigiano, tre vicende di carne e sangue riportate alla vita grazie ai documenti d’archivio, tre percorsi di ricerca - ora ostentata ora dimessa, sempre tenace – della «vera felicità».
In collaborazione con l’Archivio Storico Comunale nell’ambito del progetto I documenti raccontano.
Classe 3A Liceo Statale Maffeo Vegio
«Non di rado pure la donna scaduta da ogni desiderio e da ogni speranza si rassoda nel coraggio della rassegnazione: impone a sé stessa di accettare sinceramente i propri doveri, e di trovare una sufficiente felicità nell’adempimento di questi. Cosiffatti sforzi e trionfi della volontà sull’istinto sostengono la donna nella vita, le costituiscono una tal quale felicità, ma assai diversa dalla felicità spontanea che dorava i sogni della giovinetta, e, diciamolo francamente, non è quella vera felicità che rasserena lo sguardo, affretta i battiti del cuore, colora le guancie e atteggia le labbra al sorriso. È un contento freddo e tranquillo, nato da una vittoriosa rassegnazione, e dalla soddisfazione della coscienza. E una bella cosa, ma non è la felicità» (Cristina Trivulzio di Belgiojoso, Della presente condizione delle donne e del loro avvenire, 1866).
Isabella Ambrosi, Lucia Polli, Annamaria Asti: tre donne dell’Ottocento lodigiano, tre vicende di carne e sangue riportate alla vita grazie ai documenti d’archivio, tre percorsi di ricerca - ora ostentata ora dimessa, sempre tenace – della «vera felicità».
In collaborazione con l’Archivio Storico Comunale nell’ambito del progetto I documenti raccontano.